Tutte le delegazioni contadine erano ospitate a Soweto a qualche centinaio di metri dalla casa natale di Nelson Mandela in un Ostello gestito dalle Suore Protestanti di Johannesburg.
Io arrivai qualche giorno prima del Forum per lavorare con i contadini edecidere come avremmo poi partecipato alla mobilitazione ed agli eventi.
Il secondo giorno che ero li mi arriva la telefonata di una mia cara amica italiana che, al tempo, era sottosegretaria all’ambiente nel Governo Italiano ma che, al di là di questo temporaneo incidente, vantava una grande storia di militante del movimento ambientalista e femminista in Italia.
Laura mi dice che il giorno dopo sarebbe venuta a Johannesburg ma che non era riuscita ad organizzarsi e aveva bisogno di un posto per dormire, mi chiese se ero in un albergo e se potevo aiutarla.
Le risposi che io non andavo in alberghi ed ero in uno dei tanti luoghi che Via Campesina rimediava in giro per il mondo durante le nostre missioni. In questo caso che, insieme a tanti contadini e pescatori, eravamo in un Ostello gestito dalle suore.
Mi disse che sarebbe stata entusiasta di poter condividere questa esperienza e mi chiese di trovarle una sistemazione. Cosa che feci … e così Laura, femminista italiana avvezza a mille battaglie in difesa dei diritti delle donne, incontrò il movimento contadino internazionale.
Qualche giorno dopo eravamo a colazione nella sala dove tutte le mattine ci ritrovavamo prima di andare a fare quello che ognuno di noi doveva fare nei forum o nelle manifestazioni ed eravamo seduti allo stesso tavolo, fra gli altri, io, Laura e uno dei dirigenti del Movimento Sem Terra del Brasile, uno straordinario compagno di origine italiana (Egidio Brunetto) che sarebbe, purtroppo, morto qualche anno dopo (nove anni fa) in un incidente stradale mentre in Brasile andava a partecipare ad una occupazione delle terre.
A Laura non sembrò vero, probabilmente, di poter porre la questione direttamente ad uno dei più autorevoli dirigenti del movimento contadino internazionale e, rivolgendosi a lui (dopo aver guardato me) gli disse:
“Egidio! Ma nel Movimento Contadino mi sembra che ci sia un pò troppo di maschilismo, non ti sembra?” E lui, senza scomporsi, mentre imburrava una fetta di pane, le rispose (testualmente): “Maschilismo? Ma no! Fra contadini noi dividiamo tutto: c’è chi lava e chi si veste, chi cucina e chi mangia, … è semplicemente una questione di equilibri …. ”
Laura mi guardò sgomenta e io scoppiai a ridere pensando a come noi italiani e italiane a volte siamo fessi pur pensando di essere furbi e a quanto possa essere grande la distanza fra chi fa movimento in Italia e in Europa seduto sulle poltrone sicure nelle proprie case pontificando di grandi certezze e chi vivendo, sulla propria pelle la brutalità della condizione proletaria e della vera povertà, conosce l’arte dell’ironia, della precarietà e del non prendersi troppo sul serio. Ho riso della stessa risata che mi ha sollecitato la foto, perché parafrasando Egidio dei Sem Terra, potremmo dire: “C’è chi guida e chi fa da contrappeso” …. in fondo è una questione di equilibrio. In questo caso, comunque bisogna avere “le phisique du role” per equilibrare sul trattore la mancanza della ruota anteriore e, certamente, la donna che fa da contrappeso ne ha la stazza!
Gen 26
Nel movimento contadino tutto si divide. E’ solo una questione di equilibri e di ironia
Ho trovato questa foto irresistibile sul web e mi è venuto in mente quando, qualche anno fa ero a Johannesburg in Sud Africa con le delegazione contadina di Via Campesina per la mobilitazione in occasione di un evento internazionale.
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