SMASCHERATA LA STRUMENTALITA’ DELLE REAZIONI AL RICHIAMO DI RENZI SULLE ESTRAZIONI IN BASILICATA.
Comunicato stampa del Portavoce del Comitato TerreJoniche, Gianni Fabbris
Smascherata la strumentalità delle reazioni dei lucani alle dichiarazioni che il Presidente Renzi aveva rilasciato due giorni fa sulla assoluta necessità di raddoppiare le estrazioni petrolifere in Basilicata affermando, fra l’altro, “…..potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini”.
Il Comitato Terre Joniche è venuto in possesso di un documento esclusivo e riservato di cui, per amore di correttezza e di verità, pubblichiamo la copertina e che fonti sicure ci garantiscono sarà divulgato nei prossimi giorni.
Dal documento commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per essere presentato in Europa al prossimo incontro dei Capi di Stato appare evidente che in realtà il Presidente Renzi, prima di richiamare con forza i Lucani alle proprie responsabilità ed a fare la propria parte per risanare le sorti del Paese, forte della sua esperienza di sindaco di Firenze, ha preteso che, prima di qualsiasi altro luogo, le estrazioni dovranno iniziare proprio da Firenze in modo da dare una lezione di altruismo e di saggezza da rivendicare in Italia e in Europa.
Lo studio di impatto ambientale e di fattibilità mostra con ogni evidenza che il panorama della città di Dante ne trarrebbe sicuramente un significativo arricchimento tanto che, contestualmente all’avvio delle estrazioni dalla collina di Fiesole, il Presidente Renzi ha intenzione di chiedere il riconoscimento come capitale mondiale della “cultura petrolifera”. In particolare lo studio confermerebbe come l’investimento garantirebbe l’aumento della domanda turistica da parte di turisti texani con conseguente aumento delle entrate e diminuzione del debito interno tanto che il Governo potrebbe aumentare gli incentivi mensili da 80 a 800 Euro al mese a tutti. Con il ché, finalmente, sarebbero realizzate le condizioni per veder sorgere il SOL DELL’AVVENIRE inutilmente inseguito e vagheggiato da generazioni di utopisti e sinistroidi vari.
Grandi vantaggi anche per gli agricoltori, si legge nello studio, visto che le produzioni di Chianti Classico, secondo approfonditi studi scientifici non di parte, sembrerebbero trarre grandi vantaggi dal fatto che le sostanze tanniniche delle uve sarebbero esaltate dal benzene. Per questo, infatti, lo studio consiglia al Presidente Renzi di finanziare ai vitivinicoltori toscani della zona DOC del Chianti un progetto denominato “Una trivella in ogni vigna” che, certamente, sarebbe accolto trionfalmente dai produttori toscani.
“Se questo vale per Firenze e per il Chianti” si sarebbe sfogato il Presidente Renzi sinceramente stupito delle reazioni dei Lucani alle sue affermazioni fatte nell’interesse generale del Paese “varrà bene anche per Matera e l’Aglianico del Vulture. Chi credono di essere?”
In attesa che lo studio venga divulgato (come fonti sicure ci garantiscono avverrà presto), apparendo con tutta evidenza la buona fede di un Presidente del Consiglio dei Ministri che prima di chiamare gli altri al sacrificio mette a disposizione la città ed il territorio di cui è stato sindaco, ai lucani, che peraltro lo hanno votato in massa, non resta che dormire sonni tranquilli. Il Presidente Renzi ha sicuramente a cuore la Basilicata come dimostra l’impegno a cambiare il Titolo V della Costituzione per cui, quando lo avrà fatto, sulle estrazioni potrà decidere, finalmente, da solo e, certamente, lo farà in nome degli interessi dei cittadini lucani, meridionali e italiani….. mica dei banchieri e delle lobbies petrolifere!
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