Calma! Scrivevo il giorno dei risultati elettorali: non c’è in corso nessuna rivoluzione: è solo iniziato il gioco del cerino acceso. Sbagliavo: i cerini accesi sono più di uno e stanno bruciando le mani del Paese. Mi sono imposto di non fare il tifoso e di provare a guardare la realtà: mi sembra evidente lo scontro interno (e senza esclusione di colpi) all’establishment per ricollocare i poteri senza cambiare la sostanza. Savona il nuovo espressione del popolo? Ridicolo! Una carriera da “grand commis” del potere costruita favorendo i poteri finanziari (che siano tedeschi, americani o italiani cosa cambia?).
Cottarelli garanzia dei risparmiatori italiani? Ho sentito con inquietudine profonda le sue dichiarazioni in una recente intervista: “Primo: raggiungere il pareggio di bilancio; in due tre anni si può fare”. Perfetto. Più lacrime e più sangue per i cittadini e i ceti popolari. E’ cosi che va in scena uno scontro in cui noi dovremmo scegliere fra “la padella o la brace”, sostenendo urlanti l’uno o l’altro. Non ci stò! Non sono nel nostro interesse né la padella, né la brace. Cosa c’entra lo scontro di potere in corso con gli interessi che esprimiamo tutti i giorni con le nostre mobilitazioni, la difesa del territorio e dell’ambiente, le vertenze dei disoccupati e dei lavoratori, l’impegno per la solidarietà e la democrazia? Lo scontro fra gialloverdi del cambiamento e il resto del mondo della conservazione non è nel nostro interesse, non parla di noi …. parla di loro. In questo assordante vuoto di prospettiva manca l’alternativa e manca la voce delle nostre mobilitazioni, lotte, istanze, pratiche dal basso. Manca il legame fra l’impegno sociale e la politica che è l’unico che può produrre il cambiamento e la rivoluzione che ci serve: quello che garantisce i ceti popolari, gli sfruttati, i lavoratori e non si schiera fra un padrone o un altro.
FACCIAMO PRESTO!
Mag 28
Commenti recenti