Oggi è la giornata internazionale della salute e della sicurezza sul lavoro, indetta dall’Ilo. I dati che riguardano l’Italia sono drammatici. E’ l’agricoltura il settore produttivo dove gli infortuni crescono maggiormente. Secondo i dati elaborati da Amnil su base Inail nel bimestre gennaio-febbraio 2019 si registra un incremento del 7,4%. “Un dato preoccupante sotto diversi punti di vista – commenta Gianni Fabbris, presidente Nazionale di Altragricoltura e coordinatore del Movimento riscatto, candidato indipendente alle elezioni Europee per la Circoscrizione Sud con la lista La Sinistra – innanzitutto perché rappresenta il triplo dell’incremento di Industria e Servizi (+2,6%) e poi perché è nel periodo invernale, tradizionalmente di stasi nel settore”.
“Se da una parte si può ragionevolmente attribuire questo incremento al comparto della trasformazione – prosegue Fabbris – dall’altra non può essere taciuto che è proprio l’abbassamento della qualità del lavoro in agricoltura il fenomeno che crea le condizioni per l’aumento degli infortuni”.
Complessivamente (agricoltura, industria e servizi) il tasso di irregolarità cresce del 5%. Le violazioni accertate sono state 31.218, di cui la stragrande maggioranza (26.885) di natura penale e 4.333 di natura amministrativa.
“L’Europa deve creare le condizioni per una grande inchiesta nel settore agricolo conclude Fabbris – e riflettere sui molti errori che le scelte di Politica Agricola stanno producendo. Il quadro è profondamente mutato rispetto a decenni fa quando Bruxelles pensò di affrontare tutto attraverso la politica delle compensazioni. Oggi il settore è in mano all’industria della trasformazione e le multinazionali fanno il bello e il cattivo tempo cancellando identità produttive e acutizzando una crisi che sta facendo già parecchi danni. Cambiare il verso delle Politiche Europee sull’agroalimentare rimettendo al centro gli interessi del lavoro e dei consumatori/cittadini europei deve essere l’obiettivo prioritario della politica. Non sprechiamo questa occasione”.
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